MADRE MIA
di
RUSSO ANGELINA
Chi
sei tu?
Ch’io
mai conobbi,
Eppur
tanto amai e amo;
Ch’io
con tanto desìo ti cercai,
Nei
tanti volti e sorrisi delle donne;
Chi
sei tu?
Che
non mi appari nemmeno nei sogni,
Perche’
del tuo volto non ho memoria.
Mi
hanno detto soltanto
Che
sei stata una madre, una moglie felice,
E
che poi, all’improvviso, come un papavero fragile,
In
mezzo alle bionde spighe di grano,
In
un giorno piovoso di Giugno,
Una
falce ti ha strappata alla terra.
Madre
mia, oggi la tua assenza e’ un’essenza di donna
Che
sento nei campi dove ondeggiano al vento di Giugno
Mille
papaveri rossi.
E’
un’essenza che muta il muto dolore in canti d’amore.
L'opera è risultata meritevole del QUARTO PREMIO.
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